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Analisi del calcio femminile affidata ad Antonio Genovese, primo ed unico mister diversamente abile con patentino Professionista UEFA A del calcio italiano.

Salve mister, quanto le manca il mondo del calcio femminile e cosa sta facendo per rimanere nel giro ?

“Salve, partiamo dal presupposto che lo seguo sempre, mi tengo aggiornato su tutto.

Se mi manca il mondo del calcio femminile? Certo ma anche se diranno l’esatto contrario sono io che manco al calcio femminile…italiano…. perché invece con l’estero per fortuna ho sempre contatti. Poi se vedo alcuni colleghi da cinque anni sfasciare la squadra e fare vincere campionati ad altri che intelligentemente vedono le potenzialità delle giocatrici e le sfruttano e non cacciano…beh mette tristezza poiché la società per gli investimenti fatti, per i propri tifosi merita molto ma molto di più.

C’è una cosa che non mi manca del calcio femminile italiano…lo sparare a zero di alcuni pseudo-giornalisti o addetti ai lavori su di me senza neanche conoscere il mio curriculum e soprattutto che, a differenza di molti, io ciò che dico posso sempre documentarlo e spiace vedere, poiché non ho il nome di uno/a che ha allenato una big se dico che ho avuto contatti col Manchester United e sono stato molto vicino ad esserne il tecnico prima di Skinner e, in diverso ruolo, con l’Arsenal non venga creduto ….per fortuna verba volant scripta manent!”

Il calcio professionistico è stato un bene o un male minore per il calcio italiano e la nazionale di calcio? 

“Direi buono. Per la Nazionale Italiana il discorso è diverso….erano già tanti i mesi in cui Bertolini si sarebbe dovuta dimettere e lo testimoniano le recenti dichiarazioni di giocatrici e della stessa CT…se c’è così freddezza tra staff e spogliatoio come puoi credere ed affermare di fare bene?

Con Soncin, sento uno spirito diverso, una nuova ventata…mi sono confrontato con lui anche prima che venisse ufficializzato ed ho percepito una persona molto motivata”.

A quali tue ex calciatrici sei più legato e con chi ancora ti senti?

“Sono molto legato ed auguro il meglio a tutte le ragazze che ho allenato o comunque collaborato e non posso non fare i nomi di: Pisani, Comai, Hoofer, Vicenzi, Boglioni, De Rita, Lugli, Ciccotti, Simonetti, Greggi, Nagni, Fracassi, Balbi, Apicella, Garnier, Ness, Paloma, Di Guglielmo, Prugna, Begic, Pipitone, Caporro, Palombi, Labate, Ladu, Peddio, Congia, Iannazzo…e tutti/e gli/le altri/e.

Chi sento di più? per privacy preferisco non rispondere”.

Al di fuori del calcio, chi è la persona a te più cara?

“Può sembrare banale ma per me non lo è…la mia Famiglia.

Ho pochi amici, maggior parte conoscenti e per questo preferisco tenerli per me anche perché alcuni non seguono il calcio o calcio femminile e quindi non leggerebbero comunque l’intervista”.