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Dopo tante panchine libere e nessuna chiamata in Italia arriva la svolta professionale nella carriera di Antonio Genovese, primo ed unico mister diversamente abile con patentino Professionista UEFA A del calcio italiano : fondata una nuova agenzia a New York

Buongiorno mister Genovese, come nasce la nuova idea professionale?

“Bella domanda…un po’ perché dopo due anni dove le panchine libere erano tante ma non vieni contattato ti fa pensare…

L’ho detto tante volte ma stavolta ho deciso di dare una svolta al mio futuro e coronare un Sogno.

Sin dal 1996 ero già Scout in società professionistiche come l’Inter maschile, dove sono restato un decennio, con Monza ed OSA Seattle poi e mi sono sempre state riconosciute doti di osservazione, selezione e segnalazione di giovani e potenziali talenti con società, dirigenti (che però si facevano vivi solo durante il calciomercato…), calciatori o calciatrici che mi hanno sempre chiesto consigli su dove andare o chi prendere per quanto concerne le società.

L’ho sempre fatto col cuore, con passione, gratis ed allora mi sono chiesto perché non aprire un’agenzia e farmi pagare per ciò?

Ma dove? Non in Italia, purtroppo la meritocrazia, in tutti i campi, è merce rara.

Da che mi ricordi ho sempre avuto l’America nel cuore anzi ..per la precisione New York e la Statua della Libertà…volevo e voglio sentirmi libero da una società che non ti apprezza per le tue qualità ma per come appari ed allora, mi sono consultato con legali che dopo aver analizzato il mio curriculum mi hanno detto che avevo i requisiti per chiedere  una Visa di interesse Nazionale, quindi  a questo punto, abbiamo deciso non solo di aprirla a New York ma, anche  di portare avanti le pratiche per questa Visa che mi permetterà di avere una residenza permanente una volta rilasciata”.

Che valori intende perseguire?  

“La nostra filosofia parte da un film, ma a differenza di un film è reale, “Jerry Maguire con Tom Cruise” e, come per essa ho stilato una lunga relazione programmatica e, va oltre il successo sul campo di gioco; ci impegniamo a coltivare la crescita personale e professionale di ogni atleta e dirigente che rappresentiamo, curandone gli interessi e l’immagine, sia durante che dopo l’uscita dalla carriera agonistica.

Come indica il nostro motto “Sport per Tutti”, quando noi parliamo dell’impegno a coltivare la crescita personale e professionale, curando gli interessi ed immagine di atleti e Manager intendiamo veramente per Tutti, compresi gli atleti paraolimpici e loro manager troppo spesso dimenticati.

Crediamo che prestazioni sportive eccezionali e sviluppo personale debbano andare di pari passo”.

Può essere esteso anche in Italia o vale solo per l’estero? 

“Si certo, può essere esteso anche per l’Italia ma non ora, per ora vorremmo consapevoli delle difficoltà e dell’ ambiente fortemente competitivo, con la giusta fatica ed impegno, diventare nel tempo un punto di riferimento per Tutti coloro che fanno Sport e specie in America gli sport praticati sono molteplici … qualsiasi tipo di sport (non solo calcio o soccer come viene chiamato negli States ma: Football Americano, Basket, Baseball, Hockey, etc) e, a noi non importa se sia uomo, donna, disabile ma per noi è importante che sia per Tutti…come recita appunto il nostro slogan: Sport for All e cioè: Sport per Tutti “.

Chi sono gli iscritti?

“Gli iscritti? Verranno svelati a tempo debito”.